Io faccio ritorno a casa

Sono da sempre chiamata dalla bellezza autentica.

Dai luoghi in cui c’è una storia, ci sono profumi, c’è cura. I materiali utilizzati hanno tempo: tempo dedicato, tempo che se ci appoggi le mani senti un racconto, tempo con cui sono stati scelti e posati.
So da sempre di appartenere a posti così, ai piccoli borghi dove la fretta non è giunta, dove non c’è finzione ma autenticità, dove l’effimero non arriva perché vi sono altre frequenze che proteggono.

Io non sono fatta per le grandi città, non ne ho frequentate molte ma abbastanza per sentire che lì mi manca questa dimensione divina e terrana, questa vicinanza di vita e di corpi.
Mi piacciono i posti dove il mezzo di locomozione principale sono le gambe, dove uno scorcio commuove; dove traffico, confusione, musiche che ti accelerano il battito cardiaco, disattenzione ed eccesso: non esistono.

Ci sono guardiani del tempo a custodire questi posti.
E questi posti qui io li cerco e desidero anche nelle persone. La stessa integrità mi serve anche nei cuori, nella pelle, negli sguardi, nelle mani.

Io che spesso sono un’anima in pena, troppo sensibile per le dinamiche del grande mondo, mi ricordo che in questi posti qui ho casa. Ed è un appartenere di cellule: io in questi luoghi vibro ad un’altra frequenza. Mi si rimescola il sangue nelle vene, rallenta il battito, la pelle si distende e i miei occhi divengono quel che sono chiamati ad essere qui: portali sulla bellezza, sull’autenticità, sulla vita che s’accorge, che ci tiene e ti tiene.

Scambio tutti i centri commerciali del mondo, l’aria condizionata, le macchine, le velocità, la performance, i grandi numeri: per degli istanti in questi luoghi di bene e bellezza.

E mi immagino ad invecchiare così: accanto all’uomo che amo, mentre mano nella mano ci scomponiamo. E ogni cellula che muore in noi, torna alla vita in questa bellezza eterna. In questa danza eterna
noi
facciamo ritorno a casa.

In questa danza eterna
io
faccio ritorno a casa.

Gloria Momoli