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Per tutte quelle volte che sentiamo un pezzettino di noi, fare ritorno a casa.
Per la totale presenza davanti all’altro e lo spazio sacro che si crea, chiamato incontro.
Per le cicatrici e le opportunità di risveglio che custodiscono.
Per il rosso
di ogni
singolo
papavero.
Per quando le cose non sono come vorremmo.
Per il divino che si insinua in un istante e lo spalanca.
Per la timidezza.
Per l’intimità.
Per il selvaggio.
Per la prima volta che assaggiamo il sapore di qualcun altro.
Per quando ascoltiamo cos’ha da dire il silenzio.
Per il nostro volto che invecchia.
Per il profumo del cielo.
Per la mamma e per il papà.
Grazie.