Dare da bere alle pagine

Nel libro di un poeta come in un tempio. Appoggio la guancia sulle pagine aperte, le accarezzo
e una lacrima cade sulla mano
 
come preghiera.
 
Mi porto dentro un sentire indomabile. È fuoco dentro ad una goccia.
Inevitabile.
E quando sono nei piccoli luoghi di culto della sensibilità, l’acqua si fa santa e benedice tutt’intorno.
Sono a casa. Finalmente scalza a camminare nel sacro. Compresa, tra la divinità e la vita minuscola.
 
Io piango. E ne ho bisogno; non è un errore.
Piango per dare radici a queste mie ali.
Per rendere grazie a chi in questo paese costruisce chiese, con le porte del sentire aperte
e le parole scelte con cura.
 
Do da bere alle pagine,
per farci crescere i fiori.
 
Gloria Momoli