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A volte mostriamo la parte peggiore di noi, inconsapevolmente, per mettere alla prova le persone.
 
Non è una cosa bella, è vero. Ma non è nemmeno una cosa per la quale vergognarsi.
La vergogna – invece – è una brutta cosa.
 
A chi spesso è stato abbandonato o a chi porta tanta luce, a volte viene naturale mostrare subito anche la parte più buia di sé.
“Se sai stare con le mie ombre, i miei abissi, e i miei tremori, allora saprai stare anche con la luce; che è sconfinata.”
Non lo facciamo con cattiveria, lo facciamo per protezione. Perché troppe volte abbiamo visto persone andarsene alle prime lievi ombre, dopo aver goduto per molto tempo della luce. E adesso non ci va di stare con chi non ci accoglie nella totalità.
 
È una ferita che va guarita? Sicuramente sì.
Possiamo riversare su altri le nostre ferite?
Sicuramente no.
Ma può accadere.
E giudicarsi severamente per questo, o punirsi, o colpevolizzarsi per aver mostrato il buio senza l’intento di ferire: questo no.
Perdoniamoci.
Perdonati.
Amati.
 
Impariamo dai nostri errori, ma davvero: perdoniamoci come perdoneremmo l’amica più cara, usiamo la stessa tenera e profonda compassione.
 
È solo quando smettiamo di pretenderci perfetti e infallibili, che il nostro cuore inizia a battere al ritmo della terra.
 
La natura non è perfetta, è autentica.
Sei natura: sii natura.
 
Perdonati, anima bella.
 
Perdonami.
 
Gloria Momoli